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Work in progress

Maurizio Follin

Venuto al mondo la notte in cui alla RAI trasmettevano La Cantatrice Calva di Ionesco
. allattato con il costruttivismo di Malevich e l’astrattismo di Kandinsky,
. svezzato dall’informale di Vedova e l’action-painting di Pollock,
. fluttuando fra i versi di Ginsberg e gli accordi di Zappa,
non potevo che crescere uno spirito libero.

Libero di studiare figura e natura morta, per poi esprimermi con dripping e mouse.
Libero di non incontrare il favore del mercato, ma di stupire e appassionare gli amici.
Libero di usare drappi non intelaiati, che richiedono un certo coraggio a quei pochi che vogliono attaccarseli sopra il divano buono.
Libero di mixare pittura ed immagini digitali, progettando improbabili ambientazioni difficilmente realizzabili se non in formato virtuale.

Con il mio lavoro cerco di darmi la possibilità di trasmettere buone vibrazioni a quei pochi curiosi che, disposti ad uscire dai loro panni intellettuali, accettano di respirare una boccata di pura creatività.

Non appartengo a nessun “ismo”,
non ho la presunzione di creare qualcosa di nuovo e tanto meno di Originale . . . . .

però mi ci diverto.

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1972/3 un periodaccio



Periodaccio, servizio militare e perdita di quasi tutta la produzione artistica degli anni precedenti.
Ma anche momento topico: la definitiva unione con Gabriella, compagna di giochi e di vita che mi è sempre stata accanto condividendo la passione per l’arte; dalle prime collaborazioni degli anni ‘70 alla creazione del Ga Ma – Fo Ga Art del 2000