


I suoi mezzi furono, prima ancora della parola, il ritmo, il gesto, il segno: utilizzando ciò che la natura e l’ambiente gli offriva, il proprio corpo, la pietra, il legno, creando danze e totem, riempiendo le pareti delle sue grotte di graffiti e dipingendo il proprio corpo.
Nell’era tecnologica in cui la comunicazione è divenuta un’ossessione onnipresente, che utilizza i più sofisticati mezzi elettronici, satelliti e fibre ottiche: oggetti e materiali casuali/naturali continuano a lanciare voci e richiami che l’uomo può ancora captare, assimilare e ritrovare caricandoli di nuovi significati personali.
M.F.