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Work in progress

Maurizio Follin

Venuto al mondo la notte in cui alla RAI trasmettevano La Cantatrice Calva di Ionesco
. allattato con il costruttivismo di Malevich e l’astrattismo di Kandinsky,
. svezzato dall’informale di Vedova e l’action-painting di Pollock,
. fluttuando fra i versi di Ginsberg e gli accordi di Zappa,
non potevo che crescere uno spirito libero.

Libero di studiare figura e natura morta, per poi esprimermi con dripping e mouse.
Libero di non incontrare il favore del mercato, ma di stupire e appassionare gli amici.
Libero di usare drappi non intelaiati, che richiedono un certo coraggio a quei pochi che vogliono attaccarseli sopra il divano buono.
Libero di mixare pittura ed immagini digitali, progettando improbabili ambientazioni difficilmente realizzabili se non in formato virtuale.

Con il mio lavoro cerco di darmi la possibilità di trasmettere buone vibrazioni a quei pochi curiosi che, disposti ad uscire dai loro panni intellettuali, accettano di respirare una boccata di pura creatività.

Non appartengo a nessun “ismo”,
non ho la presunzione di creare qualcosa di nuovo e tanto meno di Originale . . . . .

però mi ci diverto.

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2010 ARTBAHNKREUZ 3





- Garage Gallery n.3 Venezia Mestre
- Museo Minimo Napoli
- Atelier le Sous-bois LIMOGES

Artista veneziano. Sembra ovvio per coloro che vivono la realtà al di fuori del nostro territorio ma mi piace ribadirlo per sottolineare l’esodo a cui è stata posta la popolazione di Venezia nei vari decenni dagli anni cinquanta sino ad oggi. Quindi anche la terraferma è Venezia. Non soltanto una questione amministrativa
ma come ecosistema e soprattutto per il tessuto umano. Una venezianità proiettata verso il futuro e non ancorata a rimpianti per un passato limite alle nuove aspirazioni. Maurizio Follin rappresenta questa situazione, una forza vitale che ha costituito la marginalità dell’ieri e l’ufficialità dell’oggi. Di un oggi che è già
domani.
Giancarlo Da Lio