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Work in progress

Maurizio Follin

Venuto al mondo la notte in cui alla RAI trasmettevano La Cantatrice Calva di Ionesco
. allattato con il costruttivismo di Malevich e l’astrattismo di Kandinsky,
. svezzato dall’informale di Vedova e l’action-painting di Pollock,
. fluttuando fra i versi di Ginsberg e gli accordi di Zappa,
non potevo che crescere uno spirito libero.

Libero di studiare figura e natura morta, per poi esprimermi con dripping e mouse.
Libero di non incontrare il favore del mercato, ma di stupire e appassionare gli amici.
Libero di usare drappi non intelaiati, che richiedono un certo coraggio a quei pochi che vogliono attaccarseli sopra il divano buono.
Libero di mixare pittura ed immagini digitali, progettando improbabili ambientazioni difficilmente realizzabili se non in formato virtuale.

Con il mio lavoro cerco di darmi la possibilità di trasmettere buone vibrazioni a quei pochi curiosi che, disposti ad uscire dai loro panni intellettuali, accettano di respirare una boccata di pura creatività.

Non appartengo a nessun “ismo”,
non ho la presunzione di creare qualcosa di nuovo e tanto meno di Originale . . . . .

però mi ci diverto.

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2012 Visual Poetry International

elaborazione tratta dal progetto "La Via"

Spazio espositivo: Museo Minimo, Napoli
Curatori: Tiziana Baracchi e Roberto Sanchez

VISUAL POETRY INTERNATIONAL
L’aggettivo International può essere considerato da molti come un vezzo strategico per attirare l’attenzione. Ma ciò significa non riconoscere alla Poesia Visiva una sua storia e una sua valenza. Ormai questa espressione è più longeva del Futurismo e seconda solo per durata alla Mailart. Ma il fenomeno pur essendo storicizzato continua a riproporsi e il suo effetto non si è ancora esaurito. Quindi International non solo perchè è movimento da ritenersi internazionale ma soprattutto perché vede in questo incontro una nuova selezione di artisti internazionali. La Poesia Visiva che combatteva e superava i limiti editoriali del libro coinvolgendo tutte le arti è tornata in questa mostra a privilegiare il formato del foglio. Il foglio che ci ricorda il libro, in questo caso un libro infinito che può essere composto in tipologie continue e diverse. Quindi una mostra stimolo per farci riflettere su questo ancora vivace fenomeno. Una nuova grande opportunità offerta dal Museo Minimo di Napoli che si è attestato su valori e significati che vanno oltre i limiti del convenzionale. Un obiettivo che Roberto Sanchez generosamente persegue. Noi ci siamo.
Giancarlo Da Lio